Il gruppo chierichetti di Colbertaldo è formato da ragazzi e ragazze compresi tra la prima elementare e la terza media, fatta eccezione per qualche bambino e bambina della scuola materna… fare il chierichetto molto spesso (e per fortuna) è contagioso!
Entrano in Sacrestia puntuali per non perdere l’occasione di indossare la vestina e aiutare don Antonio durante la Santa Messa, segnano orgogliosi la loro presenza su una tabella con su scritti i loro nomi e, per cinque minuti, la platea ascolta con immensa tenerezza i loro bisbigli e le loro risate scherzose. Una volta spartiti i ruoli (“campanella”, “tovaglietta”, “acqua”) e i loro posti a sedere, anche in base all’“anzianità”, escono seri e composti e svolgono i loro compiti con impegno e precisione.
Il loro è un vero e proprio ministero liturgico, un servizio d’amore speciale e originale secondo l’esempio di Gesù che per primo non ha esitato a servire. Gesù infatti “non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45). Così anche questi ragazzi “sacrificano” un po’ del loro tempo con la consapevolezza che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20,35).
I chierichetti assaporano l’importanza dell’utilità, si sentono indispensabili e capaci. Vivono l’esperienza della bellezza della vita donata che a loro volta offrono a Dio e alla comunità con il proprio servizio. Sperimentano la condivisione, l’amicizia e “Gesù in mezzo a noi”.
I chierichetti sono presenti a tutte le celebrazioni, dalle S. Messe ordinarie a quelle solenni. Ai funerali l’innocenza di bambino che traspare dai loro volti offre conforto e speranza ai familiari e agli amici della persona cara appena salita al cielo.
I chierichetti sono una ricchezza per l’intera comunità cristiana e riflettono la tenerezza di Dio. Per loro partecipare agli appuntamenti con il Signore è un modo per affrontare la timidezza con coraggio, per rafforzare le loro doti e per testimoniare la loro amicizia con Gesù. Sono luce del riflesso del Signore, perché con umiltà e perseveranza, aiutano a far capire agli altri la bellezza di avere Dio vicino.
Come premio alla sollecitudine, a fine anno catechistico, don Antonio di solito offre ai ragazzi e alle ragazze un gelato o un piccolo ricordo di ringraziamento.
Forza chierichetti di Colbertaldo, continuate con entusiasmo e generosità il vostro servizio e diffondete con il vostro esempio la voglia di camminare lungo la strada di Gesù!!!
Un po’ di storia
Don Antonio racconta: “Nel 1998, quando sono stato nominato parroco a Colbertaldo, ho raggruppato bambini e bambine per il servizio all’altare, come era per me usuale fare in Bolivia. Il Vescovo di allora, venuto a celebrare il Sacramento della Confermazione, si è trovato nel corridoio della canonica attorniato da una ventina di bambini, soprattutto bambine, già vestiti con la tunica. Due bambine, in particolare, erano già pronte con la Mitra e il Pastorale del Vescovo in mano. Quest’ultimo ha subito affermato: “Con il Vescovo niente bambine all’altare!”. Io ho accettato le Sue disposizioni, anche se ho insistito molto prima di cedere, perché per me era una cosa normale farmi aiutare nel servizio all’altare anche dalle bambine. Il Segretario allora, per accontentare un po’ le mie richieste, visto che ci tenevo moltissimo, ha dato loro croci e candelieri e le ha fatte posizionare molto distanti dal Vescovo.
Io poi nelle celebrazioni successive ho sollecitato queste bambine affinché continuassero nel loro servizio durante le Sante Messe… ho un po’ trasgredito le regole… ma sono contento perché anche all’ultima cena e al momento della Risurrezione c’erano le donne intorno a Gesù e ritengo che esse abbiano un ruolo importante nella Chiesa, così come nella vita.
Dopo circa due anni comunque il Vaticano ha stabilito nuove regole, ammettendo le bambine con la vestina, lasciando a ogni Vescovo di decidere nella sua diocesi.
Così qui a Colbertaldo è rimasta questa tradizione che ho acquisito dalla mia vita di Sacerdote Missionario e che permane, la quale è in un certo senso un anticipo della nostra Unità Pastorale, perché tante bambine delle parrocchie vicine ogni tanto vengono qui a Colbertaldo ad indossare la vestina, partecipando alla messa in modo diverso.
È bello che ogni parrocchia abbia le sue peculiarità e caratteristiche distintive che rendono speciale la propria comunità.”